10 agosto 2019 Prima Rievocazione Storica “Boemondo e Alberada” a Buonalbergo (Bn) al piazzale del centro storico dove il famoso street artist internazionale Jorit ha dipinto su una tela di cemento i due volti secondo il proprio stile conosciuto in tutto il mondo.
Sara’ presente l’Associazione Tempora Medievalis di Melfi in costumi medievali e curerà l’allestimento dei banchi didattici (conio, armaiolo, giochi storici, arcaio, hortus) ed un’esposizione di strumenti musicali con musici itineranti.
Boemondo I d’Altavilla, o Boemondo I d’Antiochia o Boemondo di Taranto (San Marco Argentano, tra il 1051 e il 1058 – Bari, 7 marzo 1111), Principe di Taranto, fu uno dei comandanti della Prima Crociata, nel corso della quale si insignorì del Principato di Antiochia. Sposò nel 1106 Costanza figlia del re di Francia Filippo I. Boemondo fu il figlio primogenito di Roberto il Guiscardo, duca di Puglia e di Calabria, nato dal matrimonio di quest’ultimo con Alberada di Buonalbergo.
Alberada di Buonalbergo (Buonalbergo, 1033 circa – luglio 1122) fu la prima moglie di Roberto il Guiscardo, duca di Puglia e Calabria dal 1059 al 1085. Anch’ella di stirpe normanna, sposò il Guiscardo tra il 1051 e il 1052, quando questi era ancora un piccolo nobile dedito a ruberie e atti di brigantaggio.
Era la zia, la sorella del padre, di Gerardo di Buonalbergo, che all’epoca offrì il proprio sostegno all’ascesa di Roberto facendogli dono di duecento cavalieri, che Alberada gli portò in dote al momento del matrimonio. Dall’unione nacquero due figli:
Emma, madre di Tancredi principe di Galilea,sposa di Oddone Bonmarchis (della famiglia dei signori del Monferrato) Boemondo, primo principe di Taranto e di Antiochia.
Giunta ormai alla quarantseiesima edizione, la Sagra de lo Ciammarruchiello, per dirla in dialetto locale, è diventata un appuntamento fisso il 14 agosto a Buonalbergo in Piazza Garibaldi, per chi ama l’ottima cucina tradizionale. Il motto della serata è: ” se sorchia, se struscia, se striscia”, riferito chiaramente al Ciammarruchiello, che altro non è che la lumachina. I ciammarruchielli, che è possibile trovare anche dipinti sul manto stradale per indicare il tragitto da seguire dall’ingresso del paese alla piazza centrale, vengono raccolti nei giorni precedenti da vere e proprie bande di giovani e meno giovani volontari della Pro Loco di Buonalbergo nelle campagne buonalberghesi, mentre le donne qualche giorno prima dell’evento cominciano con le loro sapienti mani a preparare i cecatielli(pasta fresca fatta in casa) che saranno poi serviti al sugo la sera della sagra. Il menù è molto ben fornito, si va dai ciammarruchielli cucinati con ricetta segreta con l’aggiunta della Nepeta un’erba spontanea locale, passando per i cecatielli (cavatelli), ma nessuno ha mai rinunciato ad assaggiare, la Montanara (pizzetta fritta con pomodoro fresco, mozzarella e basilico, si pososno degustare anche ottimi dolci fatti in casa e ottimo vino locale sannita. Concerti di musica popolare e folk allietano la serata. La Sagra de lo Ciammarruchiello è una delle sagre più antiche della Campania e del Sud Italia.
Slow is
Good nasce nel 2018.
L’appuntamento primaverile ha le sue radici in quello che per
molti è l’evento più antico della Campania: “la sagra de lo ciammarruchiello”.
Una manifestazione che da oltre 45 anni racconta il forte legame tra gli
abitanti di Buonalbergo e le tradizioni che caratterizzano la vita
dell’intera comunità. L’edizione 2019, finanziata attraverso un progetto della regione Campania P.O.C. 2014/2020
turismo, avrà durata di 4 giorni e interesserà l’intero borgo antico
di Buonalbergo offrendo al pubblico un programma che verterà soprattutto sul
concetto di lentezza declinato su vari aspetti tra cui quello
artistico, quello enogastronomico e quello paesaggistico. Saranno, dunque,
proposti momenti di aggregazione e convivialità che vedranno l’Arte e il Cibo
come elementi materici che tramite la manipolazione possono trasformarsi e
regalare un’esperienza finalizzata a promuovere e custodire l’identità
gastronomica dei luoghi e delle persone che li abitano, per interpretarla e
utilizzarla nell’elaborazione di un nuovo scenario sociale.
Nell’edizione 2019 l’intero borgo ospiterà: una
collettiva artistica che avrà luogo presso Palazzo Angelini imponente
struttura architettonica settecentesca oggi sede di cultura e contaminazione.Un
luogo di grande fascino che ha visto sin dalla sua nascita il susseguirsi
di eventi e performance artistiche di grande rilievo. L’Arte sarà proposta come
strumento di divulgazione universale tesa a raccontare il punto di vista
di sei giovani artisti di rilevanza nazionale che narreranno le loro proposte
sotto la guida del Direttore Artistico Michele Spina. Le stanze di
Palazzo Angelini faranno da scenario per comunicare il loro legame alla terra
d’origine, intesa come luogo di memoria e crescita personale sempre in
equilibrio tra tradizione e contemporaneità.
Antonio Pallotta, Emanuele Resce, Maria Luigia Gioffrè,
Vincenzo D’Argenio, Roberta Feolioltre a Michele Spina: sono
questi i nomi scelti dal giovane Direttore Artistico che ha voluto condividere
le scelte artistiche con chi, pur vivendo lontano, conserva il legame
indissolubile con le proprie radici.
In occasione del finissage,fissato per il giorno 3 maggio,
verrà premiato l’artista che durante la permanenza della mostra presso Palazzo
Angelini, avrà ricevuto più voti dai visitatori. Il meccanismo di votazione
sarà indicato durante i primi giorni della manifestazione.
Il “Villaggio del Gusto” rappresenterà un’altra tappa
dell’evento.
Esso avrà sede nella suggestiva piazza a pietra
bianca del comune che, grande novità di quest’anno, vedrà la presenza di
botteghe gastronomiche d’eccellenza ed una grande cucina a cielo aperto.
Cuore della manifestazione, ovviamente,sarà l’attività gastronomica
raccontata in show cooking .Sarà il gruppo Pro Loco di Buonalbergo
che proporrà i piatti della tradizione insieme ad aziende dedite alla
lavorazione di prodotti gastronomici tradizionali e a km 0 oltre a
prestigiose cantine premiate da “Città del vino 2019”. Questo
appuntamento sarà allestito nella stessa piazza dove da oltre 45 anni si
racconta la tradizione enogastronomica legata al simbolo di Buonalbergo ovvero
la ciammarrucache, anno dopo anno, celebra l’identità del luogo
coinvolgendo l’intera comunità nella preparazione e proposta di degustazione ai
visitatori del piccolo gasteropode cucinato secondo ricetta tradizionale.
L’evento slow accompagnerà la narrazione
dell’entroterra campano premiando chi si è distinto per aver divulgato passione,
perseveranza e visione di un sogno …mirato a preservarne l’identità. Pertanto i
premi verranno conferiti , nella sede di Palazzo Angelini, rispettivamente a : Pasta
Armando, per il concetto del sogno, Strega Alberti per aver
raccontato l’identità del Sannio, Alessandro Borghese distintosi
per la passione dimostrata verso le “tipicità gastronomica
nazionale” in format televisivi di indiscusso successo, On. Carmine Nardone
per l’elaborazione dei testi “Paesaggi rurali” e “La bellezza del paesaggio
rurale” nonchè per l’impegno dimostrato verso i temi dell’innovazione,
Floriano Panza ( sindaco di Guardia Sanframondi )per l’ambito cooperazione
e per l’attenzione rivolta alla promozione del prodotto enologico made in
Sannio, Filippo Liverini ( presidente Confindustria Benevento), per la
sezione territorio e per le azioni rivolte al rafforzamento della
comunità locale con conseguente sviluppo delle potenzialità territoriali.
Saranno inoltre premiati: il Conservatorio Statale di
Musica Nicola Sala di Benevento per la sezione emozione per aver
investito energie e risorse per la promozione artistica e musicale e come presidio
culturale del territorio sannita oltre ad Antonio Salierno primo
presidente della Pro Loco di Buonalbergo e Anna Leone attuale presidente
della stessa per la sezione tradizione. Al primo, infatti, si deve
la nascita della storica ormai 45enne “Sagra de lo Ciammarruchiello” e alla
seconda va il merito, insieme a tutti i soci, di aver conservato la fedele
tradizione conquistando la certificazione di “Sagra di qualità” nello scorso
anno, riconosciuta dall’Associazione Unpli.
Il Palazzetto Angelini, sarà dunque il punto di
partenza e di arrivo dell’intera kermesse che vedrà il susseguirsi di cultura e
tradizione all’insegna dell’Arte e del dibattito costruttivo, rivolto sia ad un
pubblico interno (residenti) che esterno (visitatori).
L’intera iniziativa è stata concepita,per concludere , con
lo scopo di favorire una più profonda conoscenza del territorio nonché il
rispetto e la maturazione di un sentimento di affezione per lo stesso da parte
di coloro che lo abitano. Nel contempo si è sviluppato un
progetto che punta ad una adeguata valorizzazione del capitale culturale
locale, individuando dei percorsi che promuovano la diffusione del patrimonio
storico culturale in chiave nuova: quella dell’esperienza non dettata da ritmi
temporali definiti a priori.
Un percorso di “degustazione” complessiva lenta ed intensa!
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